1. Parola della settimana

(VII settimana di Pasqua – anno B)

Comportatevi in maniera degna della chiamata*
che avete ricevuto


2. Parola della domenica e della festa

domenica 12 maggio, VII Tempo di Pasqua
festa dell’ascensione


3. Parola e commento – lectio continua

Si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. 2Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate 3- i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi 4e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, 5quei farisei e scribi lo interrogarono: “Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?”.
6Ed egli rispose loro: “Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
7Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini
.
8Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. 9E diceva loro: “Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. 10Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e: Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte.11Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, 12non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. 13Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte”.

COMMENTO: “Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.
“Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi”.

Ha affermato papa Francesco:“l’ideologia soppianta la fede, l’appartenenza a un settore della Chiesa rimpiazza l’appartenenza alla Chiesa
Come allora c’erano fazioni in contrasto tra loro tra i pii ebrei (farisei, sadducei, esseni, …), cosi’ oggi tra i cristiani ( tradizionalisti, progressisti, greci, latini, assiri, riformati,…). Abbiamo seguito tradizioni di uomini, ideologie, filosofie… ma il Cristo è forse diviso? No, siamo tutti suo Corpo…
Lo Spirito di verità ci insegni vie di unità e non permetta che ci allontaniamo dal Signore e Fratello, morto e risorto, vero Dio e vero uomo.
Roma presiede nella carità a servizio dell’unità… ma il Signore ha altre pecore che non fanno parte di quest’ovile. Riconosciamo che tutti, chiede latine, greche, protestanti, abbiamo contribuito a dividerci sotto spinte storiche che hanno strumentalizzato filosofie e culture a proprio vantaggio, senza usarle secondo verità e carità. Camminando invece dietro al Signore Gesù, accorceremo le distanze che abbiamo frapposto e recupereremo ciò che di giusto e vero c’era nelle reciproche posizioni. Solo nella fiducia e nella concordia l’opera dello Spirito può trovare terreno fertile. Viceversa tra cuori induriti.
Spirito Santo, vieni! Cercheremo di accoglierti rinunciando alla superbia, alle vane parole. Ricordaci ciò che Cristo ci ha insegnato e donaci fortezza per vivere secondo il suo insegnamento. Abbi pietà di noi peccatori e guidaci a quella santità che il Padre ha pensato per ciascuno di noi. Amen.
.

Charles De Foucauld – fratello universale

1 commento su “La Parola

  1. Giovanni Rispondi

    Questo episodio avviene sulle rive del lago di Galilea nella località che oggi porta il nome di Tabgha. Effettivamente è un luogo “deserto” nel senso che ancora oggi i centri abitati sono lontani qualche bel chilometro. Famoso è il mosaico di epoca bizantina, che ancora oggi si può ammirare sul pavimento della chiesa vicino all’altare. Meta di migliaia di pellegrini al giorno, questo luogo, come allora, accoglie ancora le folle che si recano per visitare i luoghi di Gesù e, aiutate dal luogo naturale che conserva molte caratteristiche di duemila anni fa, aprire le orecchie del cuore alla Parola di Gesù, che ancora sfama e disseta. Però Tabgha è anche qua, dove viviamo, se viviamo rimanendo in Cristo, fidandoci di Gesù, vivendo da fratelli e sorelle, nonostante i limiti di ciascuno, sopportandoci a vicenda, condividendo il pane, offrendo ascolto e accoglienza. Il Signore possa trovare in noi una porta aperta per entrare, sfamarci e sfamare il mondo intorno a noi.

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