Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.

Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.

Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.

Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

Gv 15-12-17

Questo brano evangelico è il fondamento del progetto di vita della nostra Fraternità che desidera non apparire, ma essere in Gesù Cristo come tralci nella vite. Solo questo e non altro cerchiamo, annunciamo e offriamo a tutti quelli che cercano Dio e il suo Regno, perché sappiamo che a chi fa così non mancherà di nulla e sovrabbonderà di tutto quello di cui ha veramente bisogno:

Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Mt 6,31-33

La Provvidenza di Dio è misericordiosa e inesauribile. La Fraternità lo sperimenta da più di 30 anni: cibo, vestiti, aiuti, ospiti… tutto è Provvidenza!!!

L’ospite, giornaliero o residente, può partecipare a tutto quello che la Fraternità vive.
Se residente, concorderà con la Foresteraria i modi di partecipazione alla vita comunitaria a seconda che necessiti più’ di silenzio o di riposo o di relazioni.

La Parola di Dio ascoltata e accolta durante la liturgia performa le nostre vite di modo che tutto risulta essere un cammino di continua conversione… come il filo condotto da un abile sarto che facendo spola da Dio ai fratelli e dai fratelli a Dio, tiene insieme la trama delle nostre vite, al punto che ogni momento diventa liturgico, affinchè

“Dio sia tutto in tutti” (1 Cor 15,28)

e noi rimaniamo in Lui come tralci nella vite, consapevoli che senza di Lui non possiamo fare nulla (Gv 15,5).